Per quanto riguarda il cinema, ho dei gusti molto variegati, mi piacciono cose molto diverse tra loro, ma se dovessi stilare una fredda e spietata classifica, penso che al primo posto ci metterei sempre questo film: “Il fantasma del palcoscenico” di Brian De Palma (1974). Il titolo originale richiama il Paradiso, nome del teatro dove si svolge quasi tutta la vicenda, come del resto anche il fantasma dell’opera era in origine “Le Fantôme de l’Opéra“.
Mix di horror e ironia, musica rock anni 70, ma non solo, letteratura citata e lasciata intendere (Il fantasma dell’Opera, Faust e… Dorian Gray se vogliamo) in un ambiente fumettoso e surreale, tanto da sembrare verosimile (è pur sempre il periodo del glam rock e delle droghe psichedeliche). E poi l’amore romantico nel senso più alto del termine, quello non consumato e forse neanche ricambiato, ma per il quale si sputa sangue e si mette in gioco la vita.

Swan, il re del rock e fondatore della casa discografica Death Records sta per inaugurare il Paradiso, tempio della musica ed è alla ricerca di un nuovo magico sound… questa è la storia dell’uomo che lo creò, della donna che lo cantò e del mostro che lo rubò.
Ogni anno me lo devo riguardare almeno una volta (spoiler?)…